Fats Waller è un musicista che adoro.
Quando vivevo a Milano lavoravo in un agenzia di pubblicità di fronte a Europa Radio *** la migliore radio jazz unica nel panorama musicale milanese e forse italiano. (In molti se la ricorderanno...)
Alla mattina mettevano sempre qualche pezzo di Fats, poetico, elegante, ironico e talvolta, malinconico. Una delle sue maggiori doti, che l'accomunò a pochi altri personaggi della storia della musica era la velocità esorbitante con cui scriveva la sua musica. Si racconta che scrisse su due piedi (e sul bancone del bar) nove pezzi (fra cui Henderson stomp, Hot mustard e Whiteman stomp) per Fletcher Henderson solo per ripagargli nove hamburger ingurgitati una sera al bar in un sol boccone. Altri due pezzi, Harlem fuss e Minor drag, nacquero due ore prima della seduta di incisione perché il giorno prima Waller, invece di organizzare i pezzi, aveva finito per passare il tempo tra un brindisi e l'altro, assieme a Eddie Condon, addormentandosi infine ubriaco fino al mattino seguente. Ma capolavori come Ain't Misbehavin', Black and blue, Load of coal e Honeysuckle rose lo portarono al successo.
“Fats”, magistrale pianista e compositore (registrò circa 360 canzoni ma, si dice, ne compose oltre 500) aveva una faccia e fattezze che sembravano una caricatura.
E del genio virtuoso ma nero, che faceva ballare la gente con le sue commedie in musica, l’America restituì all’epoca un’icona da cartoon – la faccia “cicciosa” e paciosa, la bombetta storta, la mole goffa e ingombrante, la parlantina svelta.
E del genio virtuoso ma nero, che faceva ballare la gente con le sue commedie in musica, l’America restituì all’epoca un’icona da cartoon – la faccia “cicciosa” e paciosa, la bombetta storta, la mole goffa e ingombrante, la parlantina svelta.
***La vecchia e amata Europa Radio... ve la ricordate?
Solo Jazz, swing la grande musica americana anni '40/'50/'60, 24 ore su 24 ad animarla e condurla erano due cultori del genere: Elda Botta (scomparsa qualche anno fa), donna di grande cultura (ex professoressa di lettere con due lauree) che dava il taglio artistico alla stazione e Sergio Leotta che si occupava prevalentemente degli aspetti tecnici. Sergio Leotta, chiusa l'esperienza radiofonica via etere, si è trasferito ora in Francia dove a sorpresa da qualche anno Europa Radio è resuscitata via web....
Oggi può essere infatti ascoltata in streaming qui: EUROPA RADIO STREAMING
Solo Jazz, swing la grande musica americana anni '40/'50/'60, 24 ore su 24 ad animarla e condurla erano due cultori del genere: Elda Botta (scomparsa qualche anno fa), donna di grande cultura (ex professoressa di lettere con due lauree) che dava il taglio artistico alla stazione e Sergio Leotta che si occupava prevalentemente degli aspetti tecnici. Sergio Leotta, chiusa l'esperienza radiofonica via etere, si è trasferito ora in Francia dove a sorpresa da qualche anno Europa Radio è resuscitata via web....
Oggi può essere infatti ascoltata in streaming qui: EUROPA RADIO STREAMING
Quando Europa Radio chiuse, il Corriere della Sera fece un articolo, questo:
Jazz addio, chiude Europa radio
Europa Radio chiude. L' unica emittente italiana dedicata esclusivamente al jazz, nata giusto vent' anni orsono grazie all' entusiasmo di Elda Botta, e' in difficolta' . In via Tortona 14, dove ha la sede, in una bella casa di ringhiera della vecchia Milano, non ci sara' piu' il solito allegro viavai di musicisti e di appassionati. La radio, conti alla mano, spende piu' di trecento milioni all' anno e ne incassa, quando va bene, non piu' di duecento. "Per sette anni . racconta Elda Botta . Radio Europa si e' mantenuta da sola: una sede modesta, poca potenza, niente pubblicita' e musica selezionata anche grazie ad interventi diretti dei musicisti e degli ascoltatori. Poi visto il numero sempre crescente di appassionati abbiamo fatto un salto di qualita' : nuova sede, sala di registrazione. Pensavamo che, se i fans avessero contribuito con sole 50 mila lire a testa, avremmo potuto fornire musica per 24 ore al giorno senza il fastidio delle pubblicita' commerciali. Non ci siamo riusciti. Abbiamo allora offerto delle sponsorizzazioni mirate ma anche in questo caso l' idea accolta con favore da alcune grandi societa' ha dovuto poi subire l' aggressione della televisione. Ora dopo vent' anni dobbiamo spegnere". Eppure da Radio Europa sono passati grandi jazzisti sia italiani sia stranieri. Nella sua piccola sala di registrazione sono maturati progetti che hanno poi percorso l' Italia. Anche il grande Gorni Kramer amava passarci qualche ora conversando in diretta con gli ascoltatori. E lo storico violinista Joe Venuti quando arrivava a Milano non mancava mai di fare un salto alla radio e cosi' facevano il lirico Chet Baker e Hugo Pratt, il disegnatore ma anche jazz fan e lui stesso musicista, e altri intellettuali. Negli archivi di Europa Radio ci sono migliaia di ore di registrazione, esclusive jam session realizzate dal vivo che farebbero la gioia di ogni collezionista. Possibile che non si possa trovare una soluzione?
Franchini Vittorio - Pagina 41 - (28 agosto 1996) - Corriere della Sera
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